La coop­er­a­ti­va sociale Stripes e il suo prog­et­to Fai sboc­cia­re la legal­ità, riem­pi il mon­do di bellezza.’

Exhibited by
Caterina Ferrari
Added
December 19, 2021
Medium of Communication
Target Audience
Type of Charity
Country of Origin
Italia
Date of first appearance
2020

Questa è la storia di come una cooperativa educativa e socio-assistenziale vicino a Milano, in Italia, ha diffuso una cultura della generosità tra i suoi membri consentendo loro di condividere quello spirito con i beneficiari. Il risultato? Insieme, hanno costruito un nuovo meraviglioso spazio educativo per tutti.

Contesto

Fondata nel 1989, Stripes è una cooperativa sociale che svolge attività di ricerca, consulenza, formazione, progettazione e gestione di servizi socio-educativi indiversi settori e per diversi gruppi di beneficiari: bambini piccoli, minori, persone con disabilità, immigrati e nel settore dell'istruzione.

Gestisce circa 60 servizi con molteplici modalità di intervento, impiegando circa 650 addetti per più di 2500 utenti del servizio. Scopo principale di Stripes è promuovere il benessere personale, lo sviluppo della coesione sociale e l'innovazione delle politiche sociali e dei modelli di servizio, fornendo risposte concrete ai bisogni espressi da coloro con cui interagisce, utilizzando servizi di alta qualità per gli utenti e le loro famiglie.

Per quanto riguarda la raccolta fondi, la cooperativa prevede una campagna annuale e alcuni piccoli progetti di raccolta fondi. Nel 2020, quando i responsabili della sostenibilità dell’ente hanno lanciato una campagna di raccolta fondi per finanziare la ristrutturazione di un orto scolastico (chiamato Biobab) che la cooperativa gestisce nella vicina prigione non sapevano che avrebbero ispirato la comunità locale ad occuparsi della completa ristrutturazione del parco.

Riassunto / Scopi

Appena terminato il primo e più duro lockdown che l’Italia ha vissuto all’inizio della pandemia di covid-19, Stripes ha lanciato un progetto per creare un ambiente esterno funzionale e accogliente dove i bambini e le loro famiglie potessero ritrovarsi per giocare e divertirsi insieme. E hanno deciso di allestire questo luogo idilliaco nell'asilo nido all'aperto che gestiscono nella vicina prigione. Stripes, infatti, ha pensato che fosse il posto migliore perché già dedicato ad accogliere sia i bambini dei detenuti che del personale carcerario e dei cittadini che vivono nell'area circostante. Data l'unicità del sito, si è deciso di costruire lo spazio attorno al tema della legalità, incentrato su idee di bellezza, cura del bene comune e impegno per l'intera comunità. Hanno, quindi, promosso una piccola campagna di raccolta fondi tra i loro 650 lavoratori per rinnovare l'orto e hanno incaricato il personale docente dell'asilo nido di coinvolgere le famiglie dei bambini che lo frequentavano.

Specificità del progetto

Il progetto, che effettivamente sin dall’inizio non rientrava in una classica strategia di raccolta fondi, più che diventare finanziariamente sostenibile ha rappresentato un'opportunità per coinvolgere diversi stakeholder. Stripes ha scelto di utilizzare i canali più facilmente accessibili: quello dei suoi lavoratori e quello della loro cultura. Per la prima volta, gli incontri interni della cooperativa sono stati utilizzati per presentare il progetto e promuovere una cultura del dono. Inoltre, gli insegnanti dell’asilo sono stati investiti del ruolo di peer-to-peer fundraisers per promuovere la campagna tra i genitori dei 25-30 bambini della scuola. Sono, quindi, stati formati sulle ragioni alla base della scelta del luogo, sui valori che il progetto voleva portare avanti e sull'impatto che poteva avere sulla comunità. È stato chiesto loro di impostare la comunicazione come meglio credevano.

Con un messaggio attraverso l'app della scuola e un incontro con i genitori hanno creato un'attenzione così forte da spingere il coinvolgimento ad un livello senza precedenti. Conoscendo bene le persone coinvolte e sapendo come farli sentire realizzati in quanto donatori, sono, infatti, riusciti a raccontare loro la storia di Biobab molto meglio di chiunque altro.

Risultati

Più del 50 per cento dei dipendenti/membri è stato coinvolto e circa il 20 per cento ha assunto un ruolo attivo. Tutti i genitori della scuola, non solo hanno collaborato alla creazione dell'orto, ma hanno anche diffuso la notizia del progetto per raccogliere sostegno.

La campagna ha avuto un piccolo ritorno in termini di donazioni in denaro, ma sono stati donati così tanto tempo, beni in natura (come piante, pittura e legno) e servizi (giardinaggio, falegnameria e così via) da permettere alla comunità da sola di costruire l'orto senza bisogno di ingenti risorse finanziarie.

Nell'organizzazione ha iniziato, quindi, a diffondersi una cultura del dono. Gli insegnanti si sono trasformati con successo nei peer-to-peer fundraisers di cui il progetto aveva bisogno e, senza saperlo, sono riusciti a costruire una comunità forte e attiva. La comunità ha costruito il suo giardino.

L'obiettivo era costruire il giardino; indipendentemente dal fatto che lo facessimo noi o la comunità. Il fatto che lo abbia fatto la comunità, lo fa sentire ancora di più un bene per e della comunità stessa.’

Stripes dimostra che se investi per diffondere internamente la cultura del dono e per trasformare i tuoi dipendenti/membri nei peer-to-peer fundraisers di cui hai bisogno, essi sapranno coinvolgere una comunità così forte e attiva da collaborare naturalmente alla realizzazione del loro stesso bene comune.

Altre informazioni rilevanti

Per dare il via alla creazione del giardino, Stripes ha collaborato con Libera, una rete di enti coinvolti, tra le altre cose, nella lotta alla mafia, alla corruzione e alla criminalità e per la giustizia sociale e la tutela dei diritti dei cittadini. Insieme hanno lanciato il progetto ‘Semina parole di legalità’: con una donazione di 10 euro i sostentiori potevano donare una parola a scelta legata al tema della legalità da lasciare come testimonianza. Per ogni parola 'donata', i volontari hanno realizzato una targa in legno che è stata esposta come simbolo di bellezza e cura del bene comune in tre luoghi chiave, tra cui nel Biobab, il giardino dell'asilo nido, dove i bambini e le loro famiglie possono sperimentare ogni giorno l'importanza della libertà e dell'inclusione per tutti. 

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