Cresce la pau­ra e si ritor­na ai bisog­ni di base: sec­on­da set­ti­mana del mon­i­tor­ag­gio cir­ca il sen­ti­men­to comune sul coronavirus

Nell’ultima pun­ta­ta del mon­i­tor­ag­gio di About Loy­al­ty, vedi­amo trac­ce di ottimis­mo, ma i dona­tori stan­no anche viven­do in uno sta­to di ansia cres­cente causato dal­la per­sis­ten­za del­la crisi san­i­taria del coronavirus.

Written by
Richard Spencer
Added
June 20, 2022

Non viene mai detto abbastanza: spero che tu, la tua famiglia, amici e colleghi stiate bene ed in salute e di buonumore in questo periodo straordinario.

La scorsa settimana, sono rimasto scioccato dalla portata dei livelli di ansia a livello nazionale ed entusiasta di sapere che saremmo stati in grado di aiutare le organizzazioni non profit a navigare in questo periodo turbolento.

Questa settimana, abbiamo riscontrato che alcune situazioni sono più preoccupanti, altre un po’ meno; alcune questioni ancora più confuse ed altre si stanno chiarendo (un po’). In questi tempi folli siamo qui per aiutarti a capire come si sentono le persone e come si comporteranno di conseguenza.

Buone notizie per gli enti non profit: sono poche le persone che hanno dichiarato l’intenzione di interrompere o diminuire le donazioni.

La scorsa settimana abbiamo visto che il 30% delle persone ha affermato che avrebbe interrotto o ridotto il sostegno ad un ente non profit esistente, se credeva che l’ente non stesse aiutando direttamente le persone colpite dal Coronavirus. Questa cifra è scesa al 17% in questa settimana.

È possibile che il preoccupante 30% sia stata una iniziale risposta istintiva alla crisi. Forse ora che c’è stato più tempo per metabolizzare questa nuova realtà, meno persone hanno intenzione di interrompere o di ridurre il proprio sostengo. È anche probabile che parte del 30% abbia già deciso di dare togliere il proprio supporto.

Il resto delle persone ha deciso di restare con le organizzazioni non profit a cui è legata, oppure sta cominciando ad effettuare nuove donazioni e ad incrementare quelle già esistenti. Ovviamente siamo fiduciosi che gli enti non profit non siano indebitamente colpiti dalla crisi e che continuino a sostenere e ad aiutare dove possono.

Paura crescente, ansia crescente.

Abbiamo chiesto alle persone quanto si sentono sicure su aspetti chiave della loro vita:  famiglia, salute, situazione finanziaria, politica, società, ecc.

Su una scala da “assolutamente terrorizzato” a “completamente bene”, la percentuale che tende verso la parte terrorizzata è cresciuta dal 47 percento al 51 percento nell’ultima settimana.

Questo vale per tutti gli aspetti della loro vita. Non ci sono aree della vita in questo momento su cui le persone si sentono più sicure.

Una costante crescita verso la sottostante paura e ansia.

E più persone si sentono isolate.

Il 92 percento delle persone si sta autoisolando e/o pratica attivamente il distanziamento sociale rispetto all’85 percento delle persone della scorsa settimana.

In concomitanza alla crescente paura, questo fa sì che le persone ricadano sui bisogni umani fondamentali e basilari. Sebbene la paura che il cibo finisca sia leggermente diminuita di settimana in settimana, essa è ancora una delle principali preoccupazioni per la maggior parte delle persone.

Le persone sentono sempre più la mancanza della propria famiglia, dei propri amici e dei semplici incontri a casa. Le persone si sentono più impreparate e vulnerabili che mai. I tuoi donatori si sentono isolati e si concentrano sui loro bisogni primari umani.

L’associazione benefica si sta ulteriormente polarizzando.

Abbiamo visto la scorsa settimana che alcuni settori erano considerati più importanti a causa del coronavirus mentre altri meno.

Ciò a cui stiamo assistendo è un’esagerazione di questo fenomeno negli ultimi sette giorni. Quei settori ed enti non profit considerati “più importanti” sono diventati ancora più importanti. Mentre quelli visti come “meno importanti” sono, al momento, caduti ulteriormente in disgrazia.

Le associazioni che si occupano dei senzatetto e le forze armate hanno avuto una maggiore rilevanza in questa settimana, quelle che si occupano di anziani e salute si registrano ancora come le più importanti (ed in aumento).

A causa di questa sorprendente tendenza, abbiamo deciso di lanciare il “COVID-19 Supporter Index / Indice di supporto per il COVID19” che ti aiuterà a capire in modo molto specifico come si sentono e rispondono alla crisi i tuoi sostenitori.

Traduttrice: Mattea Traversi

Mattea’s ambition is to sustain the culture of charitable giving. Following her university degree in international cooperation, she completed a master’s degree in fundraising for public entities and non-profit organisations. She was fundraising event coordinator for Amka Onlus, aimed at promoting sustainable development in Guatemala and the Congo. She is currently fundraising manager, heading the start-up fundraising process, at the Massimo Institute of Rome.

Revise: Giulia Deotto

About the author: Richard Spencer

Richard helps organisations grow customer loyalty. Because commercially it makes sense.

Many organisations understand that it's important to grow loyalty, but don't know where to start.

Richard helps charities, membership organisations and social enterprises put in place the relevant tools and approaches to grow loyalty, giving quick wins and longer term solutions.

Richard has held senior positions at RSPB, Scope and The Children's Society and has been a trustee for three other charitable organisations. He is also on the steering group for the IOF Supporter Experience group.

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