Cesvi: Campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere”
- Exhibited by
- Eleonora Terrile
- Added
- May 18, 2016
- Medium of Communication
- Target Audience
- Type of Charity
- Country of Origin
- Date of first appearance
- Aprile 2001
Opinione di Sofii
“Fermiamo l’AIDS sul nascere”di CESVI fu un progetto pionieristico: prima campagna integrata realizzata in Italia, che raccolse fondi avvalendosi di canali tradizionali e nuovi (gli allora innovativi SMS) presso una vasta gamma di persone: donatori potenziali, presenti, storici. Il progetto continuo ad evolvere negli anni sia a livello di comunicazione sia sul campo.
Sintesti/ obiettivi
Cesvi, acronimo di Cooperazione e Sviluppo, volle avviare un progetto e la relativa campagna di comunicazione e raccolta fondi che contrastasse la diffusione del contagio di HIV/AIDS in Africa e fosse rilevante a breve, medio, lungo termine. Ulteriore obiettivo fu accreditarsi quale organizzazione in grado di lavorare in ambito sanitario.
Target: uomini e donne dai 30 ai 50 anni, di livello socio culturale medio-alto Obiettivi: raccolta fondi e incremento nominativi in database.
Campagna integrata: mailing prospect, mailing donors, mailing di ringraziamento, mailing di Natale, spot TV, radio, stampa, eventi, testimonial. Dal 2002 utilizzo degli sms solidali.
Scenario
Prima di perdere la sua battaglia contro l’AIDS a Giugno 2001, il dodicenne Nkosi Jonhson parlò alla Conferenza Internazionale sull’AIDS a Durban (anno 2000), facendo un’accorata richiesta. Pregò i leader mondiali presenti di far distribuire gratis gli antiretrovirali alle donne sieropositive in gravidanza, affinché potessero salvare dal contagio i loro nascituri.
A Marzo 2001 Cesvi inaugurò il progetto “Fermiamo l’AIDS sul nascere” in Zimbabwe, presso l’ospedale Saint Albert, per aiutare le donne sieropositive in gravidanza a salvare i loro bambini e per sensibilizzare parenti e comunità sull’importanza della prevenzione.
Il progetto fu una “risposta simbolica” alla richiesta del piccolo Nkosi Johnson, oltre che una vera e propria sfida. Due i principali ostacoli: la missione di Cesvi era la cooperazione, non la cura della salute;
il nesso fra AIDS e abitanti dell’Africa era “pericoloso” a causa del razzismo di molti italiani: un rischio per una campagna che si sarebbe rivolta anche a prospect, grande pubblico televisivo e ascoltatori della radio (TV e radio “pro bono”, dunque senza una pianificazione accurata).
In Zimbabwe la campagna era rivolta a:
1) Donne in gravidanza
2) Uomini e comunità
Obiettivi
Interrompere la trasmissione dell’HIV dalle mamme sieropositive in gravidanza ai nascituri, informare donne, uomini e comunità circa necessità di prevenire il contagio dell’HIV.
Creatore
Rapp Collins Italia Copywriter: Eleonora Terrile, Art Director: Luca Negretti, Grafica: Olivia Rabiolo, Direzione Creativa: Eleonora Terrile, Roberto Sgarella, Global chief creative director: Gianfranco Marabelli, Account Director: Sergio De Marini Account :Paolo Cassano Casa di produzione spot TV: Motion Pictures Fotografo del fiocco nero: Dalmazio Cividini Fotoreporter in Zimbabwe: Giovanni Diffidenti
Direttore Marketing e Comunicazione di Cesvi: Giangi Milesi Direttrice Fundraising di Cesvi: Luisa Bruzzolo
Risultati
Il mailing prospect ebbe una redemption fra lo 0,3 e l’1,1% e venne spedito due volte l’anno per 5 anni (dato risalente al 2007).
Meriti
“Fermiamo l’AIDS sul nascere” fu la prima campagna integrata di sensibilizzazione e raccolta fondi in Italia, comunicata attraverso mailing prospect, mailing donors, mailing di ringraziamento, mailing di Natale, spot TV, comunicato radio, stampa, eventi, testimonial. Nel 2002 Cesvi fu la prima ONG a usare in Italia gli sms solidali per raccogliere micro donazioni a favore di “Fermiamo l’AIDS sul nascere”. Questo avvenne grazie a Vodafone (ai tempi Omnitel).
Altre informazioni rilevanti
Anno dopo anno la campagna “Fermiamo l’AIDS sul nascere” si è evoluta e, dopo la chiusura di Rapp Collins Italia nel 2010, è stata oggetto di lavoro di diverse agenzie di pubblicità e digital.