Il punto di vista di SOFII:

Quest’app è stata definita un Tamagotchi con una coscienza sociale. Senza dubbio, come ha affermato Paul Marriot, Direttore Generale di Depaul UK, ha spianato la strada del mobile per iniziative di fundraising future. Si tratta di uno stratagemma ingegnoso ed audace per raccontare una storia vera.

Ideatore:

Depaul UK e Publicis London

Riassunto/Obiettivi:

Il parco donatori di Depaul UK (in media over 65) sta invecchiando, ed è così che viene ideata un’applicazione mobile per catturare l’attenzione di potenziali nuovi donatori, più giovani e benestanti. Alla base c’è dunque la necessità di reclutare i potenziali donatori di domani. Contemporaneamente, Depaul UK decide di utilizzare questa iniziativa per sensibilizzare il pubblico sul tema dei senzatetto e dare visibilità al suo brand, davvero poco conosciuto.

Background

La mission di Depaul UK è quella di offrire aiuto concreto a giovani clochard affinché’ possano esprimere al massimo il loro potenziale e diventare completamente indipendenti. L’aiuto a questi giovani svantaggiati è vitale soprattutto perché’, molto spesso, non hanno alcuna responsabilità: la strada per molti ragazzi è l’unica alternativa ad una vita di abusi e violenza domestica.

L’idea di Depaul UK è semplice. Quando ci si imbatte in un senzatetto per la strada, può essere semplice far finta di nulla e tirare dritto. Diverso però è quando quel giovane bisognoso compare per tre giorni sul tuo cellulare. Non è facile ignorare qualcuno che chiede aiuto sul tuo schermo. Anzi, ritrovarselo davanti continuamente può diventare l’unico modo per capire a pieno il dramma e i problemi che si è costretti ad affrontare quando non si ha la sicurezza di una casa. 

Caratteristiche Speciali:

Ecco come funziona l’applicazione. Basta scaricare l’app gratuita, per iniziare a veder “vivere” sul proprio schermo un giovane senzatetto rinominato iHobo, che ripetutamente lancia messaggi di aiuto sempre più disperati; bussa sullo schermo per richiamare l’attenzione non solo di giorno ma anche di notte; e condivide con il potenziale donatore pericoli e dilemmi della vita di strada – i problemi che davvero i giovani con cui lavora Depaul UK devono affrontare ogni giorno. Se durante le 72 ore iHobo riceverà attenzioni ed aiuto, avrà buone possibilità di farcela. Ma se le sue richieste di aiuto verranno ignorate o verrà mal consigliato, la vita del giovane protagonista rischierà di precipitare.

Dopo tre giorni, l’esperienza interattiva termina e il potenziale donatore riceve un appello da Depaul UK con una richiesta di donazione tramite SMS di £3, £5 o £10.

Influenza/Impatto:

Quest’app è stata oggetto di attenzione da parte di media, giornali, social come Twitter e blog. E non solo: ha anche vinto circa 30 premi nazionali e internazionali.

Costi:

Data la storica collaborazione di Depaul UK con l’agenzia creativa Publicis London, quest’app è stata realizzata gratuitamente.

Resultati:

A soli 5 giorni dal lancio, iHobo era l’app più scaricata nel Regno Unito, con oltre 20.000 download al giorno. Al termine del 2011, l’app era stata scaricata 600.000 volte ed aveva generato a livello nazionale l’equivalente di £ 1.2 milioni di copertura mediatica. Anche se l’attività di fundraising era fin dall’inizio secondaria, iHobo è riuscita a raccogliere £10.000. Depaul UK ha visto il traffico del proprio sito crescere di oltre il 59%. Inoltre, l’app ha collezionato oltre 68.000 recensioni, diventando seconda solo a Spotify.

Un aggiornamento dell’app è stato reso disponibile nell’Aprile 2012 per rilanciare l’applicazione e aggiungere nuove funzionalità social e migliorare la qualità dell’interazione. Con queste ultime novità, il database di mail raccolto da Depaul UK ha superato i 6.000 indirizzi, un quantitativo significativo per una piccola associazione. 

Meriti:

iHobo è considerato da tutti un grande successo. Si tratta, infatti, della prima app interattiva sviluppata da un’organizzazione non profit. Un’applicazione mobile davvero unica nel suo genere. Ad oggi nessun’altra ONG è riuscita a sviluppare un’idea in grado di coinvolgere in maniera così efficace un nuovo pubblico di donatori tanto giovani.

Tradotto da:

Emma Lubrina