Se la direzione è l’Altro, la distanza non conta
In questo articolo Vania Pavan condivide una delle sue campagne di raccolta fondi preferite e mostra come un semplice calendario sia stato trasformato in un enorme successo per una organizzazione non profit di Verona. Vania ci racconta in che modo si è evoluta la campagna e sottolinea l’importanza della co-creazione nell’attività di fundraising. Davvero un meraviglioso esempio di creatività e raccolta fondi della realtà italiana.
- Written by
- Vania Pavan
- Added
- December 16, 2021
Se la direzione è l’Altro, la distanza non conta.
Numerose ricerche dimostrano che ad alti livelli di well-being corrispondono alte percentuali di donazioni e di civic engagement.
Questa correlazione, tra well-being and civic engagement, rappresenta la più grande innovazione del fundraising: la sua straordinaria capacità di unire beneficiario, donatore e società.
Com’è possibile riuscire in questa straordinaria impresa?
Ho avuto l’opportunità di scoprire un’eccezionale realtà nel nord Italia che è ben riuscita in questo intento attraverso una campagna di ‘Fundraising di Comunità’ che ha generato un 33% in più di raccolta fondi.
Cooperativa Sociale Monteverde Onlus è un’organizzazione non-profit attiva dal 1986 che offre servizi rivolti alle persone con disabilità, ai minori e alle famiglie, attraverso attività educative, riabilitative, di trasporto e accompagnamento domiciliare, interventi di doposcuola scolastici e psico-educativi.
Nata con il desiderio di rispondere in modo appropriato ai bisogni del territorio, nel corso degli anni, Monteverde, è diventata una vera e propria ‘impresa di comunità’.
Si tratta di un nuovo modello di organizzazione della produzione basato sull’iniziativa e sulla partecipazione diretta della società civile in attività di produzione di beni e servizi nell’interesse generale della comunità.
Ma come ci sono riusciti? Come hanno fatto a coinvolgere gli abitanti delle zone limitrofe rendendoli attivi?
Ci sono riusciti innovando uno strumento/prodotto in un modo eccezionale.
Ecco la case history.
ESIGENZA
Come spesso accade si è partiti da un’esigenza pratica e precisa: la necessità di un nuovo bus per il trasporto dei disabili.
RISORSE
Un calendario annuale che solitamente veniva proposto per raccogliere fondi che ritraeva le foto dei ragazzi disabili.
L’ IDEA INNOVATIVA
Una nuova versione del calendario con cui annullare la disabilità e attribuire un nuovo significato all’ ‘ALTRO’ attraverso la comunicazione.
Le donazioni derivanti dal calendario, infatti, erano da tempo insufficienti per poter contribuire in modo significativo alle risorse necessarie per trovare un nuovo mezzo di trasporto. Ma nel 2018 l’organizzazione decide di innovare e di rendere più efficace l’abituale calendario che veniva proposto poco prima della fine di ogni anno per raccogliere fondi.
Attraverso un processo di co-creazione che ha riunito disabili, organizzazione e gente del territorio, hanno trovato un espediente comunicativo per riattribuire il significato all’ALTRO.
COME?
Per settimane i fundraisers dediti alla comunicazione hanno lavorato all’interno del dipartimento di educazione incrociando le loro competenze e mettendo in campo diverse visioni. Attraverso lo storytelling e la tecnica del ‘viaggio dell’eroe’ hanno dapprima frammentato i bisogni (il bus, il trasporto, la vicinanza...), poi hanno individuato le situazioni di vita comune (il pranzo, la musica, le passeggiate...) ed infine hanno magistralmente reinterpretato i significati, individuando 12 temi (1 per ogni mese dell’anno).
Attraverso il gioco del ‘SE FOSSE’ hanno infine dato vita a una geniale campagna innovativa in cui l’ambito educativo e la funzione comunicativa si fondono per un unico messaggio: ‘SE LA DIREZIONE è l’ALTRO, la DISTANZA NON CONTA’.
Ed ecco che attraverso questo espediente comunicativo e di visual, la ruota del bus diventa un tavolino per condividere il pranzo (e se la ruota fosse un tavolo…?)
Il freno a disco del bus diventa il vinile per ascoltare insieme la musica.
La marmitta del bus diventa un cane da portare a passeggio (e se la marmitta fosse un animale...?)
Magicamente i beneficiari dell’organizzazione diventano protagonisti indiscussi di una campagna che accorcia le distanze e coinvolge il territorio. La percezione dell’ “altro” passa attraverso attività e gesti quotidiani, come fare da mangiare o ascoltare musica, aggregandosi come voci uniche di un grande coro.
Sì perché ogni singolo pezzo del bus, abiti e oggetti per lo shooting sono stati donati dalla comunità, imprese, persone, associazioni culturali e famiglie. Non sarebbe infatti stato facile reperire singole parti di un bus smontato per realizzare la campagna, ma l’idea è stata così coinvolgente che ognuno si è sentito protagonista e ha partecipato donando pezzi di questa storia incredibile.
Ecco come uno strumento di fundraising diventa un’esperienza di “bene comune”.
La realizzazione della campagna è stata anch’essa un momento divertentissimo e di aggregazione che vi invito a vedere qui:
Cosa impariamo da questa case history:
- Spesso l’innovazione parte da strumenti che abbiamo già in casa.
- Come tutti i processi anche quello della co-creazione parte dall’interno: accorciare le distanze con ‘l’ALTRO’ significa stare in ascolto, così come ha fatto il dipartimento di comunicazione di Monteverde con il dipartimento di educazione.
- Dare un ruolo a ciascuno significa fare spazio e farlo sentire importante, così come un tubo di trasmissione di un bus - all’apparenza inutile - ha una funzione fondamentale se vogliamo che il bus funzioni, tutti gli individui hanno un ruolo sociale fondamentale nella nostra comunità.
- Se il teamworking implica una buona organizzazione e suddivisione e rispetto dei compiti di ciascun fundraiser, trasformare questo processo in un’opera ‘corale’ è un’ambizione che porta a risultati grandiosi in cui ognuno trova il suo posto.
Nel 2018 attraverso questo calendario, l’organizzazione ha raccolto il 33% in più rispetto all’anno precedente. Ogni anno la comunità attende l’uscita della nuova edizione del calendario. Monteverde Onlus è ora impegnata nella sfida di innovare attraverso un nuovo messaggio che unisca la sostenibilità con la disabilità.
Autrice: Vania Pavan
Revisionato da: Veronica Parise